Luca Ferrazza, founder di Claim Brand Industry, riflette sul mutamento del ruolo della visual identity e del brand dopo la rivoluzione digitale.
Da prodotto editoriale a strumento di consapevolezza del marchio, il brand book ha sempre rappresentato un punto d’arrivo per le aziende, il momento nel quale si esce dalle logiche della produzione, del design e della vendita e si compie la presa d’atto dei contenuti e dei valori che la marca comunica a prescindere dai prodotti che offre al mercato.
L’identità visuale è sempre stata quindi un momento di riflessione interna su quello che un’azienda rappresenta ai propri stessi occhi e sul modo con il quale racconta quel che vede a tutto il pubblico, e non più solo al mercato, partendo dalle persone della propria organizzazione.
Segni, colori, materiali, trattamenti diventano il codice identificativo e specifico di uno storytelling visuale unico e forte, un riassunto per linee della vision di ogni azienda.
Per questo, la definizione del logo, delle strutture, del colore e delle posizioni viene affidata alla professionalità dell’agenzia, in modo da interpretare i contenuti di un’azienda e trasformarli nelle guidelines.
Sempre più spesso, come struttura di consulenza, Claim Brand Industry è chiamata ad affiancare e supportare aziende nella definizione delle strategie di marketing, ad elaborare progetti che trasformano dati e mercati in un’architettura solida dove vision e mission guidano le decisioni e le strategie operative.
Di fronte all’evoluzione sempre più rapida che i nuovi canali di comunicazione impongono alle aziende abbiamo esaminato i casi di rebranding più famosi degli ultimi anni, da MailChimp a Dropbox passando attraverso le brand guideline del media d’immagine per eccellenza, Pinterest per ipotizzare quelli che saranno gli sviluppi dei prossimi anni – o mesi – nell’utilizzo dei brand book ed elaborare un nuovo decalogo di suggerimenti aggiornati per chi approccia o per chi sta valutando la creazione di una digital identity.
Con Digital Identity intendo il naturale prolungamento della brand identity nel mondo della comunicazione online, di internet e dei social network: ogni impresa oggi ha l’esigenza di sviluppare anche la propria digital identity.
Dotarsi di una buona digital identity è indispensabile alle imprese che, oggi, decidano di usare internet e i social media come strumenti di marketing o di lead generation; l’identità digitale non è soltanto apparenza: è autorevolezza del marchio, uniformità della comunicazione e comprensione dei contenuti dell’impresa.
Un progetto di digital identity, quindi, va al di là della semplice trasposizione delle linee guida del brand in formato digitale, e diventa uno degli strumenti di comunicazione digitale più potenti e soprattutto duraturi.